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"Una volta eliminato l'impossibile, quel che rimane, per quanto improbabile, dev'essere la verità". Questo l'assunto-manifesto del celebre detective Sherlock Holmes, la cui influenza ha travalicato il Canone di Conan Doyle per rigenerarsi in innumerevoli variazioni apocrife. Oltre a tracciare una storia editoriale, questo saggio intende esplorare le molte possibilità narrative e quei crossover tra generi e personaggi in virtù dei quali Holmes e Watson si confrontano con figure storiche e della letteratura. L'affascinante gioco di sovrapposizioni coinvolge e mette in risonanza tra loro i tanti autori che si cimentano nel "Grande Gioco" con l'intento di lasciare la propria traccia originale in un tessuto narrativo preesistente. La ricerca stilistica e di nuovi contenuti, tra libertà e rigore, segue un'unica direttrice secondo cui, parafrasando le parole dello stesso Holmes: "Una volta eliminato il canonicamente impossibile, quel che rimane, per quanto improbabile, dev'essere un apocrifo."